Le informazioni contenute in questo articolo sono di natura scientifico-divulgativa e non si sostituiscono alla valutazione professionale che deve tenersi in un setting clinico adeguato.
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Iniziamo dal principio
La motivazione a intraprendere un percorso di psicoterapia è un primo tassello importante per co-costruire il percorso insieme. La motivazione è il carburante che spinge all’azione: chiedere aiuto e mettersi in gioco.
L’obiettivo chiaro, comune e condiviso è un altro tassello. Avere un obiettivo definito e misurabile sia nella mente del paziente che del terapeuta aiuta entrambi nel procedere: orienta l’azione, permette di mantenere la rotta e aiuta a comprendere da dove partiamo e dove vogliamo arrivare.
Il rispetto dei ruoli paritetici aiuta terapeuta e paziente a cooperare attivamente ognuno con le proprie competenze e conoscenze verso l’obiettivo concordato. Il terapeuta mette a disposizione la propria professionalità e il paziente la propria esperienza. Ebbene sì, perché nessuno può essere esperto di se stesso più di se stesso!
Il legame di fiducia e rispetto tra terapeuta e paziente è il collante per una buona relazione.
L’alleanza terapeutica è la boa che ci permette di stare a galla anche con il mare in tempesta, perché, sì, capiterà di affrontare navigazioni più o meno turbolente ma ogni viaggio che si rispetti attraversa sole e buio.
La fretta non è mai una buona consigliera quindi è importante concordare tempistiche realistiche e concedersi il tempo di cui si ha bisogno. Ad ogni seduta trascorreremo sessanta minuti insieme valutando con quale cadenza in base alle specifiche esigenze. Nella migliore delle ipotesi quindi condivideremo quattro ore nell’arco di un mese. Quattro ore dedicate e professionali possono essere molto a livello di qualità ma possono essere poche a livello di quantità se le paragoniamo a sofferenze che a volte toccano tutta una vita. Quindi, in un mondo che corre, la terapia richiede di rallentare e avere pazienza.
La terapia non è per tutti e non sempre è possibile intraprendere un percorso quindi un primo momento consulenziale sarà dedicato all’analisi della domanda del paziente e alla restituzione da parte del terapeuta del piano terapeutico.
Non tutti gli approcci terapeutici seguono lo stesso modo di procedere: questa è la mia proposta data dalla mia persona e dalle basi teoriche sulle quali mi sono formata.
La psicoterapia è un vero è proprio percorso, un “passare attraverso” grazie al quale poterne uscire con maggiore benessere e nuove forme di narrazione di sé e della propria sofferenza.
Bibliografia:
Liotti G. e Monticelli F. (2014) (a cura di), Teoria e clinica dell’alleanza terapeutica. Una prospettiva cognitivo-evoluzionista, Raffaello Cortina, Milano.