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La coppia LAT

Le informazioni contenute in questo articolo sono di natura scientifico-divulgativa e non si sostituiscono alla valutazione professionale che deve tenersi in un setting clinico adeguato.

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Tempo di lettura: 2 minuti

Nuove unioni esprimono il bisogno di condividere il legame in una società che sta cambiando

Diceva Émile Durkheim nel lontano 1888: “Non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore per tutti. La famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta. È diversa, perché le circostanze sono diverse.”

Il pensiero dell’illustre sociologo francese aiuta a riflettere su quanto ogni epoca porti con sé cambiamenti sociali, culturali, relazionali rispetto alle epoche precedenti. La riflessione di Durkheim dunque è tanto attuale allora come oggi.  La famiglia e la coppia sono in continua trasformazione da sempre. Da qualche decennio, nelle coppie moderne osserviamo che il modo di concepire il legame familiare va sempre più nella direzione di una scelta autonoma e meno nella direzione di una scelta dettata dagli schemi tradizionali. La dimensione dell’informalità del legame si sta facendo più evidente.

 

Quando parliamo di coppia LAT (Living Apart Together) ci riferiamo a quelle coppie che stanno insieme ma vivono separate. Le relazioni LAT si sono diffuse a partire dagli anni settanta e ottanta nei paesi del nord Europa e oggi sono sempre più presenti anche in Italia. Le più recenti modalità di incontri in rete come ad esempio tramite app specializzate facilita il costituirsi di queste coppie già dai primi momenti di formazione della conoscenza. In letteratura non esiste una definizione condivisa di coppia LAT quanto piuttosto una sorta di doppia interpretazione tra coloro che intendono tale legame in maniera più ampia includendo tutte quelle persone che dichiarano di essere in coppia anche se il partner vive da un’altra parte per motivi che esulano dalla scelta personale e coloro che in maniera più restrittiva intendono tutte quelle persone che scelgono di non convivere o sposarsi pur avendone la possibilità.

Nell’ottica della prima interpretazione si può parlare di unione LAT anche come espressione di una fase del rapporto di coppia che precede il momento della convivenza o del matrimonio oppure come conseguenza di una separazione forzata dovuta a esigenze di studio o lavorative o ancora come espressione della volontà di verificare la qualità della relazione prima di avviare una convivenza o come seguito di una delusione dovuta allo scioglimento di una precedente unione matrimoniale.

Nell’ottica della seconda interpretazione si può parlare di legame LAT come di una modalità consolidata di vivere la relazione in cui si sceglie di non co-abitare a favore di un legame vissuto in maniera meno definitiva, meno vincolante, più individualistica, privilegiando le reciproche autonomie (economiche, amicali, sociali) in cui la condivisione di momenti insieme è data unicamente dalla reciproca volontà espressa in maniera flessibile e non imposta.

Tuttavia in entrambi i casi, in questo tipo di coppia non è messo in discussione il legame, la stabilità dello stesso, la monogamia, l’amore, la progettualità, l’intimità sessuale.

 

In maniera più diffusa si riscontrano queste modalità di vivere la coppia quando il legame è di tipo omosessuale specialmente quando i due partner fanno fatica o non hanno avuto la possibilità di dichiararsi come coppia oppure nei casi in cui vi siano famiglie ricostituite dove per garantire una maggiore tutela in caso di figli, si cerca di esplicitare la nuova unione nella maniera più graduale possibile o ancora nel caso di famiglie monogenitoriali laddove non si voglia «ricostituire» una nuova famiglia.

Ci sono eventi critici che più tipicamente portano queste coppie a dover chiedere aiuto ad esempio quando uno dei due partner non concorda più con questa modalità di legame o quando si progetta una gravidanza o ancora per la difficoltà nel sostenere le pressioni sociali.

 

In conclusione, che sia per scelta o per costrizione, la diffusione delle unioni Lat sembra rappresentare un’opportunità in più di vivere il rapporto di coppia.

 

Bibliografia:

Crisci M., Buonomo A. e Caruso M.G. (2019), I nuovi volti della famiglia italiana: dinamiche recenti e aspetti evolutivi, la Rivista delle Politiche Sociali, Italian Journal of Social Policy, n. 4.

Salerno A. (2010), Vivere insieme. Tendenze e trasformazioni della coppia moderna, Il Mulino, Bologna.

Isabella Deambrosis

Psicologa Psicoterapeuta ed Esperta in Sessuologia Clinica

Il mio approccio alla sofferenza è fatto di parole prudenti e misurate che non arrechino turbamento inutile, parole rispettose della persona che di fronte a me sta condividendo, spesso con fatica, pagine della propria vita. Su questi valori si fonda la mia idea di relazione terapeutica.

Scrivo questo blog perché mi piace condividere informazioni che possano essere utili a chi sente di avere difficoltà e non sa come spiegarsele, vorrei aiutare le persone a trovare delle prime parole che possano delineare una cornice di riferimento a quello che provano e sarebbe bello che questo blog potesse rappresentare un approdo per tutti coloro che sono curiosi e amano avere nozioni sulla “psiche” e il suo funzionamento.

Le informazioni contenute nel blog sono di natura scientifico-divulgativa e non si sostituiscono alla valutazione professionale che deve tenersi in un setting clinico adeguato.