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La coppia CHILDFREE

Le informazioni contenute in questo articolo sono di natura scientifico-divulgativa e non si sostituiscono alla valutazione professionale che deve tenersi in un setting clinico adeguato.

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Tempo di lettura: 3 minuti

La scelta di non avere figli

Con il termine Childfree si indica un vero e proprio movimento rappresentato da coloro che scelgono di non avere figli. Le coppie Childfree dunque sono quelle coppie in età fertile nelle quali prevale la scelta di non diventare genitori.
Differente è la condizione delle coppie Childless nelle quali prevale l’impossibilità ad avere figli per problemi legati a sterilità o infertilità.

 

Quali possono essere i motivi che spingono una coppia ad una scelta Childfree?

Secondo le studiose Tanturri e Mencarini “la crescente instabilità delle unioni e la maggiore fragilità nelle relazioni di coppia sono interpretabili come moderne costrizioni che spingono alla rinuncia della genitorialità, considerata una scelta troppo rischiosa in una situazione di “incertezza affettiva”.
In linea con questa visione alcune coppie decidono di dedicare più spazio alla carriera, alla realizzazione personale, alla vita sociale, concentrandosi maggiormente sulle proprie certezze e rimandando a un tempo postumo la progettualità genitoriale. Talvolta però questa momentanea condizione Childfree si tramuta in una Childless ove la possibilità di avere figli diventa irrealizzabile a causa dell’avanzare dell’età o difficile per la rinuncia agli agi che un figlio comporterebbe nel loro stile di vita centrato sull’adulto.

 

Quali sono le difficoltà che queste coppie possono incontrare?

Le maggiori difficoltà riportate dalle coppie Childfree vertono sul riscontro sociale negativo al quale le stesse sono sottoposte. Infatti molto spesso queste coppie ricevono commenti che si focalizzano su ciò che, a parere culturale, manca loro, ovvero i figli, dimenticando gli aspetti positivi che riempiono le loro vite. In questi casi dunque il pregiudizio porta a una narrazione sminuente del legame di coppia facendo sentire i diretti interessati impoveriti nel loro rapporto.
Le coppie spesso tendono a contrastare queste critiche giustificando la loro scelta come a scusarsi di non voler aderire a quello che viene socialmente ancora visto come un cammino predefinito. In questo senso nella diade uomo-donna è quest’ultima ad essere maggiormente colpita da commenti screditanti. “Quindi non hai istinto materno?” “Ma odi i bambini?” “Guarda che te ne pentirai!” sono alcune delle affermazioni a cui una donna childfree può essere sottoposta. Molte di loro per trovare una scappatoia a questa gogna sociale si dichiarano non fertili o sterili ponendo così fine ai pregiudizi.
Nella nostra cultura il concetto di maternità è intrecciato indissolubilmente con quello di femminilità. Diventare madri viene considerato come un naturale cammino evolutivo così come il desiderio di maternità. Esso è centrale per la comprensione sociale della normale identità femminile della donna adulta.

 

Cosa ci dicono gli studi sulla donna Childfree?

Uno degli studi più importanti è quello di McAllister e Clarke nel quale le autrici identificano delle categorie di donne Childfree. Troviamo dunque la donna:

  • Da sempre certa: ella ha preso questa decisione da adolescente e non ha mai cambiato idea
  • Adesso certa: ella ha preso questa decisione tardi nella vita, spesso a causa di problemi di coppia o perché ha instaurato un rapporto stabile con il partner in età già avanzata
  • Sofferta: la donna che, pur dichiarandosi contenta di non aver avuto figli, afferma che la scelta è stata dettata da eventi critici della vita e che se questa fosse stata differente, probabilmente avrebbe procreato
  • Ambivalente: la donna che non ha mai realmente preso una decisione childfree ma, fino a quel momento, non ha mai nemmeno deciso di iniziare una gravidanza
  • Costretta: in questo caso la decisione childfree non è stata presa dalla donna ma decisa da altri dunque tale condizione risulta involontaria e sofferente

Questo studio aiuta a comprendere come le motivazioni che spingono una donna alla scelta Childfree sono variegate e tutte lecite. Esso aiuta anche ad evidenziare come, in alcuni casi, la scelta porta con sé un vissuto di sofferenza che andrebbe accolto e non giudicato.

 

I legami di coppia moderni e le loro possibili traiettorie progettuali esprimo il bisogno di vivere l’altro e con l’altro in una società in continuo cambiamento in cui le certezze del passato sembrano lasciare spazio a posizioni più fluide e possibiliste.

 

Bibliografia:

McAllister F. e Clarke L. (1988), Choosing Childlessness , Family Policy Studies Centre, Great Britain.

Tanturri, M.L., Mencarini L. (2003), Il mistero della donna senza figli: i risultati di un’indagine ad hoc, in Bacci e Breschi (a cura di), La bassa fecondità italiana fra costrizioni economiche e cambio di valori. Presentazione delle indagini e dei risultati, Casa Editrice Forum, Udine.

Tanturri, M. L., Mencarini, L. (2008), Childless or childfree? Paths to Voluntary Childlessness in Italy. Population and Development Review, 34 (1), 51-77.

Isabella Deambrosis

Psicologa Psicoterapeuta ed Esperta in Sessuologia Clinica

Il mio approccio alla sofferenza è fatto di parole prudenti e misurate che non arrechino turbamento inutile, parole rispettose della persona che di fronte a me sta condividendo, spesso con fatica, pagine della propria vita. Su questi valori si fonda la mia idea di relazione terapeutica.

Scrivo questo blog perché mi piace condividere informazioni che possano essere utili a chi sente di avere difficoltà e non sa come spiegarsele, vorrei aiutare le persone a trovare delle prime parole che possano delineare una cornice di riferimento a quello che provano e sarebbe bello che questo blog potesse rappresentare un approdo per tutti coloro che sono curiosi e amano avere nozioni sulla “psiche” e il suo funzionamento.

Le informazioni contenute nel blog sono di natura scientifico-divulgativa e non si sostituiscono alla valutazione professionale che deve tenersi in un setting clinico adeguato.