Skip to content

Parliamo di Compulsioni: come si manifestano?

Le informazioni contenute in questo articolo sono di natura scientifico-divulgativa e non si sostituiscono alla valutazione professionale che deve tenersi in un setting clinico adeguato.

Per ogni necessità mi può contattare a: info@dottoressadeambrosis.com

Tempo di lettura: 3 minuti

Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un problema psicologico molto diffuso ma scarsamente condiviso spesso per vergogna o per timore di ricevere giudizi negativi. Tale vissuto porta le persone che ne soffrono a viverlo nel silenzio, adottando metodi sbagliati per combatterlo o peggio ancora rassegnandosi ad esso.

Nel precedente articolo (si veda Parliamo di Ossessioni: come si manifestano?) abbiamo affrontato una componente del DOC, ovvero le ossessioni. Ora invece ci focalizziamo sulle compulsioni.

“Le compulsioni, definite anche rituali o cerimoniali, sono comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (contare, pregare, ripetere formule mentalmente), messi in atto per ridurre il senso di disagio e l’ansia provocati dai pensieri e dagli impulsi tipici delle ossessioni; costituiscono cioè, un tentativo di elusione del disagio, un mezzo per cercare di conseguire un controllo sulla propria ansia […]” (Melli, 2018, 9). Esse possono essere rivolte all’esterno (es. controllare ripetutamente di aver chiuso la porta di casa) o all’interno della propria mente (es. contare).

L’impulso alla compulsione è percepito dal soggetto con intensità e spesso con scarsa consapevolezza. I comportamenti compulsivi assumono carattere di rigidità e talvolta anche di bizzarria. La loro sequenza di esecuzione deve essere attuata con meticolosità e in alcuni casi la compulsione si presenta in maniera preventiva anche in assenza dell’ossessione. I suddetti comportamenti hanno la funzione di “[…] ridurre il senso di disagio, l’ansia, il disgusto o altre esperienze sgradevoli provocate dalle ossessioni” (Castellani et Al., 2022, 25).

Il DOC è “[…] una sorta di terribile ricattatore” (Castellani et Al., 2022, 48) che induce la persona a mettere in atto l’impulso della compulsione per ridurre il disagio causato dall’ossessione. Questo meccanismo crea una vera e propria trappola psicologica comportamentale. Infatti l’azione compulsiva allontana solo momentaneamente le emozioni sgradevoli procurate dall’ossessione. E il vissuto di benessere che ne consegue porta l’individuo a ricercarlo con sempre più frequenti comportamenti compulsivi che ne rafforzano la disfunzionalità. Si crea così un circolo vizioso che aumenta il senso di impotenza sul disturbo stesso, alimentando disagio e tristezza.

Nell’80% dei casi di disturbo ossessivo-compulsivo vi è la presenza sia delle ossessioni che delle compulsioni tuttavia la restante percentuale di soggetti con DOC non sperimenta compulsioni ma altre strategie di controllo per gestire la sgradevolezza provocata dalle ossessioni.

Va inoltre sottolineato che alcuni comportamenti compulsivi possono essere sperimentati anche in soggetti non affetti da un franco disturbo psicologico. Alcuni rituali (si pensi a quelli religiosi ad esempio) rientrano nella quotidianità di molti senza per questo essere patologici. Per di più periodi di forte stress possono aumentare la presenza di pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi.

Quello che merita attenzione da un punto di vista clinico è la persistenza, l’intensità e l’interferenza nella vita quotidiana dei sintomi ossessivo-compulsivi.

 

Quali sono dunque i tipi di compulsioni più frequenti?

  • Compulsioni di lavaggio: si tratta di comportamenti di lavaggio ripetuti o ritualizzati rivolti a se stessi o a oggetti/superfici
    Ad es. Fare docce ripetute per lunghi periodi di tempo e con intensa frequenza
  • Compulsioni di controllo: si tratta di comportamenti di controllo ripetuti che hanno lo scopo di rassicurarsi dal non aver danneggiato, commesso errori o contratto malattie. Essi possono riguardare se stessi o l’altro
    Ad es. Controllare di aver spento il fornello del gas prima di uscire di casa
  • Compulsioni di ripetizione e conteggio: si tratta di comportamenti che riguardano il conteggio, la memorizzazione e la ripetizione di alcuni dettagli che devono seguire una sequenza ben precisa
    Ad es. Accendere e spegnere ripetutamente la luce di casa
  • Rituali mentali: si tratta di comportamenti che vengono rivolti all’interno della propria mente attraverso pensieri o azioni mentali in risposta alle ossessioni
    Ad es. Ripetere nella mente delle parole secondo uno specifico ordine
  • Compulsioni di ordine e simmetria: si tratta di comportamenti rivolti alla ricerca di ordine, perfezione e simmetria connotati da criteri ben precisi ed eccessivi
    Ad es. Raddrizzare o allineare oggetti come quadri, penne, scarpe

 

“Il primo passo per risolvere un problema è averne consapevolezza” (Castellani et Al., 2022, 9).

 

Uscire dal silenzio della vergogna, condividere il problema e affidarsi a professionisti in grado di proporre tecniche e metodologie adeguate rende possibile riconquistare i propri gradi di libertà e migliorare la qualità della propria vita.

 

Bibliografia:

Castellani I., Galleschi A., Lebruto A., Puccetti C. e Melli G. (2022) Quaderno di esercizi per vincere le ossessioni, Erickson, Trento.

Melli G. (2018) Vincere le ossessioni. Capire e affrontare il disturbo ossessivo-compulsivo, Erickson, Trento.

Isabella Deambrosis

Psicologa Psicoterapeuta ed Esperta in Sessuologia Clinica

Il mio approccio alla sofferenza è fatto di parole prudenti e misurate che non arrechino turbamento inutile, parole rispettose della persona che di fronte a me sta condividendo, spesso con fatica, pagine della propria vita. Su questi valori si fonda la mia idea di relazione terapeutica.

Scrivo questo blog perché mi piace condividere informazioni che possano essere utili a chi sente di avere difficoltà e non sa come spiegarsele, vorrei aiutare le persone a trovare delle prime parole che possano delineare una cornice di riferimento a quello che provano e sarebbe bello che questo blog potesse rappresentare un approdo per tutti coloro che sono curiosi e amano avere nozioni sulla “psiche” e il suo funzionamento.

Le informazioni contenute nel blog sono di natura scientifico-divulgativa e non si sostituiscono alla valutazione professionale che deve tenersi in un setting clinico adeguato.