Le informazioni contenute in questo articolo sono di natura scientifico-divulgativa e non si sostituiscono alla valutazione professionale che deve tenersi in un setting clinico adeguato.
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Disturbo Ossessivo Compulsivo
Quando parliamo di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) ci riferiamo a una categoria diagnostica nella quale le espressioni sintomatologiche possono essere molto differenti le une dalle altre benché mantengano dei punti in comune come la presenza di ossessioni (per maggiori info si veda l’articolo Parliamo di Ossessioni: come si manifestano? ) e/o compulsioni (per maggiori info si veda l’articolo Parliamo di Compulsioni: come si manifestano?). In ambito clinico si è cercato di raggruppare queste diverse manifestazioni del DOC in sotto-categorie, le quali, tuttavia non riescono ad essere completamente rappresentative del vissuto esperito dai pazienti.
L’elemento chiave che permette di classificare un Disturbo Ossessivo Compulsivo è la preoccupazione ossessiva che sta alla base delle eventuali compulsioni. In altre parole bisogna partire dalle ossessioni per orientarsi nella diagnosi e solo successivamente valutare le compulsioni, infatti possono esserci comportamenti compulsivi simili che originano da pensieri ossessivi differenti e quindi la funzione della compulsione risponde a uno specifico bisogno emotivo che va approcciato e trattato come tale.
Quali sono dunque le tipologie di DOC più frequenti?
- Disturbi da contaminazione: ci riferiamo a quelle ossessioni e compulsioni che hanno come elemento centrale la paura di contagio o contaminazione. Questo tormento ossessivo seppur improbabile o irrealistico assorbe la persona, la quale si mostra preoccupata per se stessa o per i propri cari. L’individuo teme di poter entrare in contatto con sostanze contaminanti o dannose. In quest’ottica il concetto di “sporco” viene inteso non solo a livello fisico e tangibile ma anche a livello sociale e metafisico, ad esempio pensando ai tossicodipendenti o al concetto di male.
Un elemento importante che permette di cogliere la sfumatura emotiva del vissuto è dato dalla intensa sensazione di disgusto provata nell’entrare in contatto con quanto sopra o nel pensare che un famigliare ne sia stato coinvolto. Dopo l’esposizione a persone, oggetti o ambienti potenzialmente infetti coloro che soffrono di questa tipologia di DOC devono mettere in atto una serie di rituali volti ad eliminare ogni rischio di contagio e/o a liberarsi dal vissuto di disgusto, coinvolgendo anche i propri cari in questo rigido schema comportamentale. Tra i rituali più conosciuti vi è quello del lavaggio che può arrivare a occupare diverse ore della giornata. - Disturbi da controllo: ci riferiamo a quelle ossessioni e compulsioni che hanno lo scopo di porre rimedio o prevenire il danno che la persona teme di aver arrecato a se stessa o agli altri. Il controllo continuo e ripetuto sulle azioni e suoi pensieri dunque serve a tranquillizzare l’individuo in merito al dubbio ossessivo “di non aver fatto tutto il necessario per prevenire eventuali disgrazie o di aver inavvertitamente danneggiato qualcosa o qualcuno” (Melli, 2018, 12). I famigliari sono i primi ad essere bersagliati dalle richieste di rassicurazione tanto che essi stessi si trovano spesso nella condizione di dover compiere i controlli al posto della persona sofferente. Tra le manifestazioni più conosciute di questo tipo di DOC vi è il ripetuto controllo di aver chiuso il gas o la porta di casa.
- Superstizione eccessiva: ci riferiamo a quelle ossessioni caratterizzate da un pensiero superstizioso eccessivo. Le persone che soffrono di questa tipologia di DOC modellano il proprio comportamento attorno a questo pensiero in quanto credono che compiere o non compiere determinate azioni o pronunciare o non pronunciare determinate parole (ecc.) possa determinare o meno la buona riuscita degli eventi. Talvolta, è sufficiente aver avuto determinati pensieri, considerati “iellati”, per far sì che gli stessi possano diventare realtà. In questo caso la persona deve compiere una serie di azioni rituali o scongiuri ripetitivi per invalidare la iettatura.
- Ordine e simmetria: ci riferiamo a un tipo di disturbo che solitamente si presenta come secondario rispetto a tratti “fortemente perfezionistici di personalità o a un vero e proprio disturbo ossessivo-compulsivo di personalità” (Melli, 2018, 14). Per tali ragione, in questa tipologia di DOC il trattamento risulta meno efficace rispetto alle altre.
La persona vive un intenso senso di sgradevolezza quando gli oggetti o anche il proprio corpo non si presentano in modo simmetrico e/o ordinato secondo uno schema logico e armonioso. Nulla può interrompere la ricerca forsennata di perfezione se non la sensazione di essere finalmente tranquilli e soddisfatti del risultato ottenuto. - Accumulo/accaparramento: ci riferiamo a una tipologia di DOC nella quale la persona che ne soffre presenta uno scarso senso critico rispetto al proprio comportamento. In questo caso non sono presenti particolari pensieri ossessivi quanto piuttosto una forte componente emotiva di turbamento all’idea di doversi disfare di alcuni degli oggetti accumulati. Queste persone tendono ad accumulare o accaparrare oggetti che non hanno una utilità, anzi spesse volte si tratta di oggetti del tutto inutili (ad es. asciugamani di carta usati, ecc.) senza che gli stessi abbiano una connotazione emotiva ed affettiva tale da giustificarne la conservazione. Solitamente sono i famigliari a chiedere aiuto perché l’individuo tende a farsi invadere da questi oggetti, tanto che, nei casi più gravi, la stessa possibilità di entrare in casa appare inibita.
- Ossessioni pure: ci riferiamo a una tipologia di DOC caratterizzata unicamente da ossessioni, ovvero da pensieri ossessivi senza che vi siano compulsioni o rituali mentali. La persona che ne soffre vive con ansia il fatto che aver avuto un determinato pensiero, sia esso di vario tipo (ad es. tradire il partner, avere rapporti omosessuali o pedofilici, bestemmiare, ecc.), sia dimostrazione di una reale volontà di mettere in atto quei pensieri. Vi è cioè una completa sovrapposizione tra pensiero e realtà. Di solito questi pensieri sono assolutamente lontani dalla volontà della persona, a volte sono proprio le cose che più spaventano la stessa a prendere forma nella mente altre invece sono semplici pensieri passeggeri che affiorano senza un particolare significato. Ma per la persona con DOC diventano intollerabili e la preoccupazione diventa tale da dover compiere dialoghi interiori o finanche comportamenti volti a rassicurarsi e a dimostrare la non veridicità del pensiero. Purtroppo però, questo tipo di comportamento porta sovente a un circolo vizioso che alimenta il pensiero stesso e invece che allontanarsi dallo stesso, avvicina ancora più la persona che arriva a sentirsi sempre più invasa e preoccupata.
- Compulsioni mentali: ci riferiamo a una tipologia di DOC molto simile alle ossessioni pure dove, appunto, le compulsioni si svolgono unicamente nella mente della persona e non diventano azioni fisiche. Le ossessioni alla base di queste compulsioni possono rientrare in tutte le categorie sopra citate e per scongiurare l’avverarsi delle stesse e ridurre l’ansia che ne deriva l’individuo deve effettuare precisi rituali mentali (ad es. contare, pregare, ripetere determinate parole, numeri, ecc.). A volte capita che le persone intente in questo dialogo interiore possano bisbigliare.
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo dunque è un disturbo invalidante per la persona che soffre ma anche per i famigliari e gli amici della stessa che vengono fortemente coinvolti e incastrati nelle richieste di rassicurazione. A tutti gli effetti questa dinamica relazione diventa essa stessa una compulsione che la persona utilizza per tranquillizzarsi o tentare di farlo. Inoltre la persona con DOC mette in atto comportamenti di evitamento volti a tenere distanti tutte quelle situazioni immaginarie o concrete che innescano i pensieri ossessivi. Ma il successo di questa strategia, purtroppo, è solo momentaneo.
In entrambi i casi i tentativi di soluzione messi in atto dalla persona sofferente alimentano un circolo vizioso che incastra maggiormente la stessa nel proprio disturbo.
Bibliografia:
Melli G. (2018) Vincere le ossessioni. Capire e affrontare il disturbo ossessivo-compulsivo, Erickson, Trento.